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Grasso Addominale in Menopausa: Come Eliminarlo Efficacemente

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In menopausa molto spesso le donne devono affrontare anche il problema dell’aumento di peso, che riguarda circa il 45% della popolazione femminile e che ha un’inciderna di tre volte superiore rispetto alla fase precedente.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare gli incrementi ponderali non derivano unicamente dall’aumento di cibo introdotto (anche se questa è senza dubbio una causa significativa), ma anche da altri fattori, tra cui quelli psico-emotivi.

Il motivo principale per cui si ingrassa in menopausa è collegato alla mancanza di estrogeni che determina un notevole rallentamento di tutti i processi metabolici.

Di conseguenza si viene a creare uno squilibrio dovuto alla minore funzionalità del catabolismo lipidico (lipolisi) e glucidico (glicolisi), con aumento dei depositi di grasso (pannicoli adiposi) e di glucosio (picchi iperglicemici).

Inoltre lo sbilanciamento dei processi metabolici contribuisce a incentivare l’accumulo di calorie che non vengono più utilizzate in maniera normale perché troppo abbondanti.

Spesso la donna in menopausa soffre di ritenzione idrica, un disturbo consistente nella modificazione del bilancio idrico, ancora una volta collegata alla mancanza ormonale.

Il ristagno di liquidi nell’organismo, che non vengono eliminati per via escretrice con l’urina, è responsabile di un aumento di peso corporeo che va a sommarsi a quello dei pannicoli adiposi.

Anche la stitichezza, un altro problema tipico di questa fase della vita femminile e derivante ancora una volta dalle alterazioni endocrine, può influenzare il peso in quanto le feci non emesse tendono a fermentare contribuendo alla formazione di gas intestinali (meteorismo e flatulenza).

L’incremento ponderale, se pur minimo, va ad incentivare la tendenza al sovrappeso che 1 donna su 3 manifesta dopo i 50 anni.

Bisogna inoltre tenere conto della componente psicologica femminile che, al termine della vita fertile, tende a sviluppare forme ansiose e depressive, in cui il cibo può essere considerato una forma compensatoria.

Proprio per questo motivo è piuttosto frequente che si sviluppino veri e propri attacchi di fame nervosa, responsabili dell’0assunzione di alimenti soprattutto dolci (e quindi ipercalorici).

La mancanza di estrogeni e di progesterone influisce moltissimo anche a livello del metabolismo basale, che comprende l’insieme delle reazioni biologiche a riposo.

come eliminare il grasso addominale in menopausa

Esso, che è fondamentale per mantenere attive le funzioni vitali, è strettamente collegato al bilancio calorico, per cui un suo squilibrio si riflette subito sul peso corporeo.

Anche se la donna mangia come prima, si verifica un progressivo incremento di peso, con la genesi di cuscinetti di grasso localizzati prevalentemente su addome, fianchi e giro-vita.

Tutto questo determina problemi non soltanto di tipo estetico, ma anche funzionale, dato che la maggior parte della patologie cardio-vascolari insorgono proprio in presenza di grasso viscerale.

Un’altra causa dell’aumento ponderale della donna senior è collegata al rallentamento della funzione tiroidea, un fenomeno sempre provocato dalla mancanza di estrogeni.

Questi ormoni infatti svolgono un’azione molto importante su tutto l’apparato endocrino, tra cui in primis sulla tiroide, che è la ghiandola responsabile del controllo metabolico globale dell’organismo.

Spesso in menopausa la pressione arteriosa tende ad aumentare, con conseguenze anche sul richiamo di liquidi dagli spazi intercellulari verso i vasi sanguigni.

Una simile funzione si riflette sul bilancio idrico e quindi sulla ritenzione che rimane uno dei principali fattori predisponenti al sovrappeso.

La sintesi di insulina, l’ormone che sovraintende il metabolismo glucidico, è spesso minore durante la menopausa perché anch’essa dipende dalla presenza degli estrogeni.

Pertanto una insufficiente disponibilità insulinica è causa di un accumulo di zuccheri nel sangue, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Dalla sinergia di tutti questi fattori, la cui genesi rimane comunque collegata alla carenza estrogenica, dipende l’aumento di peso della donna in menopausa, la cui costituzione corporea tende a modificarsi in maniera evidente.

Infatti il grasso che si accumula è localizzato quasi sempre a livello addominale, sui fianchi e sui glutei, tanto da essere considerato una sorta di fascia adiposa viscerale tipica di questa fase.

Il grasso addominale, d’altra parte è il principale agente eziologico delle patologie tipiche della menopausa e collegate a un aumento dell’indice di rischio cardio-vascolare.

Pertanto diventa indispensabile intervenire tempestivamente e con mezzi mirati per eliminare un simile problema.

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Grasso addominale in menopausa: come eliminarlo?

È possibile eliminare (o quanto meno ridurre) il grasso addominale della donna in menopausa a patto di intervenire su vari aspetti e non soltanto sulla dieta, che comunque rimane sempre il punto di partenza.

Fare regolare attività fisica

Bisogna che la donna in menopausa combatta contro la sedentarietà, una cattiva abitudine che spesso deriva dal sovrappeso e che pertanto provoca l’insorgenza di un dannosissimo circolo vizioso.

Muoversi di più consente di mantenere sotto controllo il peso corporeo e nello stesso tempo di ottimizzare i processi metabolici, evitando rallentamenti dell’omeostasi.

È sufficiente una moderata attività fisica aerobica di almeno 20-30 minuti al giorno per mantenere attivo il metabolismo ed evitare incrementi ponderali provocati dall’accumulo di pannicoli adiposi.

Migliorare lo stile di vita

Uno stile di vita sano e salutare deriva innanzi tutto da una fisiologica alternanza tra sonno e veglia, rispettando il ritmo biologico (circadiano) tipico di ogni individuo.

Bisogna poi eliminare il fumo e limitare al massimo il consumo di bevande alcoliche che, oltre ad essere ipercaloriche, contribuiscono anche a rallentare i processi metabolici.

Un particolare riguardo deve essere rivolto all’assunzione di farmaci, con l’obiettivo di limitarne l’impiego al periodo strettamente necessario in quanto qualsiasi medicinale comporta sempre una serie di effetti collaterali e di reazioni avverse.

come eliminare grasso addominale in menopausa

Fare impiego di integratori alimentari

Gli integratori sono rimedi di grande utilità per contrastare le conseguenze della menopausa e soprattutto la tendenza a ingrassare dato che hanno la capacità di intervenire sia a livello metabolico che della diuresi, della stipsi e della regolazione ormonale.

Ad esempio il cromo, che è uno dei principali costituenti di simili prodotti, migliora il regolare funzionamento di macronutrienti e di micronutrienti, oltre che la concentrazione di glucosio e di colesterolo nel sangue.

Preparati di questo tipo vengono formulati utilizzando estratti di piante officinali in associazione a minerali, vitamine e oligoelementi, che complessivamente sono in grado di interagire con l’organismo per migliorarne le prestazioni.

Essi contribuiscono ad abbassare l’indice glicemico e insulinico, a monitorare l’assetto lipidico, a mobilizzare i lipidi di deposito e a controllare la diuresi.

Le più autorevoli fonti scientifiche di tipo nutrizionale raccomandano di associare l’impiego degli integratori a una dieta sana e bilanciata, per potenziare le funzioni fitoterapiche dei prodotti.

Grasso addominale in menopausa: come eliminarlo con metodi naturali

In menopausa una delle conseguenze più temute, ma anche più diffuse tra le donne è rappresentata dall’aumento del giro-vita e della circonferenza dei fianchi.

Liberarsi dei chili di troppo è abbastanza semplice, a patto di seguire alcuni suggerimenti con costanza e con impegno, senza lasciarsi andare a sconforto per la mancanza di risultati immediati.

Infatti basandosi su interventi multifattoriali, l’eliminazione di grasso addominale in menopausa richiede tempistiche adeguate.

Oltre all’alimentazione, il cui ruolo è fondamentale in qualsiasi condizione è infatti necessario supplementare e supportare il metabolismo con integratori specifici.

Questi composti appartengono a varie tipologie, che sono:

  • fitoestrogeni, sostanze vegetali estratte principalmente dal trifoglio rosso e dalla soia e che sostituiscono funzionalmente gli ormoni naturali non più prodotti a causa dell’involuzione delle ovaie;
  • calcio, il cui ruolo è essenziale per contrastare e rallentare la demineralizzazione del tessuto osseo che, se non viene affrontata in maniera tempestiva, può evolvere in vera osteoporosi conclamata, con tutte le dannose conseguenze ad essa collegate;
  • vitamina C, che svolge un compito importantissimo per opporsi allo stress ossidativo e quindi ai processi di invecchiamento cellulare e di rallentamento delle reazioni metaboliche dell’organismo;
  • vitamina B12, che contribuisce a potenziare la sintesi di emoglobine e quindi la concentrazione di eritrociti, migliorando così la disponibilità energetica senza aumentare l’introduzione di calorie;
  • vitamina B6, una molecola indispensabile per monitorare la componente psico-emotiva della donna in menopausa, contribuendo ad evitare sbalzi d’umore e attacchi d’ansia;
  • antiossidanti, come rame, cromo, ferro e selenio, elementi responsabili dell’eliminazione dei radicali liberi circolanti, spesso collegati alla sindrome dismetabolica;
  • probiotici, necessari per regolarizzare le funzioni dell’alvo intestinale e quindi per contrastare l’insorgenza di meteorismo e flatulenza, fattori predisponenti all’incremento ponderale;
  • magnesio, un minerale che in associazione con la vitamina B6 si è rivelato un valido supporto per migliorare il tono dell’umore e quindi per contrastare gli attacchi di fame nervosa;
  • cimifuga, una pianta officinale e adattogena che minimizza i disturbi della menopausa tra cui anche gli squilibri ponderali;
  • maca peruviana, un vegetale considerato un vero e proprio super-food che, oltre a monitorare lo stimolo della fame nervosa, consente di velocizzare il metabolismo funzionando come un brucia-grassi;
  • rhodiola, che è un vegetale utile per controllare ansia, depressione e nervosismo tipici della menopausa, che spesso provocano l’insorgenza di attacchi di fame nervosa, poiché il cibo viene vissuto come rimedio compensatorio;
  • trifoglio rosso, che è una pianta erbacea contenente elevate concentrazioni di isoflavoni e che pertanto contrasta i fastidiosi sintomi della menopausa come vampate di calore, osteoporosi e aumento di peso corporeo;
  • salvia, indicata per favorire il controllo dei processi di sudorazione e utile anche come tonico, antiossidante ed energizzante;
  • ginseng, che contrasta l’astenia muscolare tipica della carenza estrogenica e fornisce notevoli quantitativi di energia subito disponibile, utile per limitare l’assunzione di cibo;
  • iperico e griffonia, che insieme a rhodiola, magnesio e vitamina B6, contribuiscono a contrastare gli episodi ansioso-depressivi che potrebbero spingere la donna ad alimentarsi in maniera sconsiderata;
  • ginkgo biloba, che oltre a svolgere efficaci funzioni antiossidanti, è indispensabile per sostenere memoria e funzioni cognitive, e l’attività vasomotoria.

Un integratore alimentare che associa i principali vantaggi delle sostanze officinali utili in menopausa è FitoFenix, un prodotto a tripla azione formulato per il benessere della donna over 50.

Grazie alla sua attività sinergica tra numerosi elementi vegetali, vitamine e minerali, questo prodotto supporta l’organismo femminile durante la menopausa, sostituendosi agli estrogeni mancanti.

Esso infatti contiene trifoglio rosso (che è il principale componente), dotato di isoflavoni pari a 60 mg, inoltre sono presenti:

  • salvia e tè verde, che agiscono come potenti composti antiossidanti;
  • maca peruviana, che è uno dei vegetali bruciagrassi maggiormente utilizzati in menopausa;
  • cromo, necessario per controllare la glicemia;
  • rame gluconato e zinco gluconato, che contrastano lo stress ossidativo.

È sufficiente assumere solo due compressi di FitoFenix alla sera prima di coricarsi per ottenere risultati tangibili già dopo pochi giorni. 

Esercizi per eliminare il grasso addominale in menopausa

La tendenza ad aumentare di peso e la perdita del tono muscolare sono le due cause principali responsabili dell’accumulo di grasso addominale.

In menopausa è possibile affrontare questo problema facendo almeno 30-40 minuti di movimento fisico giornaliero, associato ad esercizi di jogging, di nuoto e di cyclette.

Un valido supporto per contrastare l’accumulo di grasso è l’esecuzione di addominali, torsioni e salto alla corda incrociata; la corsa sul posto può essere una valida alternativa per velocizzare il catabolismo lipidico (lipolisi).

Oltre agli addominali, è consigliabile effettuare massaggi mirati alla zona viscerale, da alternare a esercizi isometrici che rinforzano la muscolatura contribuendo a eliminare gli accumuli di grasso.

Anche le contrazioni del pavimento pelvico, da effettuare tirando in dentro la pancia, possono essere risolutive per contenere i visceri e perdere qualche kg.

Bisogna ricordarsi sempre di potenziare la respirazione diaframmatica per facilitare il drenaggio linfatico e ridurre il meteorismo.

Alimenti brucia grasso addominale in menopausa

In menopausa la donna deve porre estrema attenzione al tipo di cibi di cui si nutre, impostando un regime nutrizionale di questo genere:

  • eliminare del tutto i grassi saturi di origine animale (come burro, strutto, lardo, grasso di carne e insaccati), da sostituire con olio extravergine di oliva da aggiungere a crudo agli alimenti;
  • eliminare quasi completamente gli zuccheri raffinati (come glucosio e fruttosio), da sostituire con polisaccaridi grezzi (ad esempio miele e sciroppo d’acero) che non provocano l’insorgenza di picchi glicemici in quanto sono a basso indice glicemico;
  • orientarsi verso il regolare consumo di cereali integrali, come farro, orzo, riso, avena, miglio e grano saraceno, che offrono un apporto equilibrato di calorie senza innescare pericolosi picchi glicemici;
  • aumentare la quota di proteine vegetali contenute nei legumi e soprattutto nella soia che, grazie alle notevoli concentrazioni di fitoestrogeni (isoflavoni della soia) contribuisce a migliorare tutti i sintomi derivanti dalla carenza estrogenica;
  • incentivare l’assunzione di fibre solubili e insolubili, per regolarizzare l’alvo intestinale evitando l’insorgenza di stipsi occasionale o cronica, e per eliminare il rischio di meteorismo e flatulenza;
  • introdurre almeno 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura, privilegiando le specie stagionali e cercando di alternare ortaggi freschi ad altri lessati oppure grigliati;
  • consumare carne e pesce magri oppure completamente sgrassati, insaccati privi di grasso (come bresaola e prosciutto crudo magro), latte completamente scremato e latticini privi di componente lipidica;
  • bere almeno 2 litri di liquidi al giorno, alternando spremute di agrumi, centrifugati di frutta e verdura, tisane e infusi detox e drenanti alla comune acqua minerale iposodica;
  • fare pasti scarsi e frequenti, suddividendo la quota giornaliera di cibo in 5 volte (prima colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena), senza saltare mai un pasto dato che una scelta del genere potrebbe provocare alterazioni metaboliche dell’insulina;
  • non prolungare mai il digiuno per molte ore per evitare il rischio di squilibri endocrini.

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